Drivers Category

Drivers Update
Drivers

Il respiro del buio ebook

Version: 31.54.52
Date: 06 April 2016
Filesize: 1.32 MB
Operating system: Windows XP, Visa, Windows 7,8,10 (32 & 64 bits)

Download Now

Nicolai Lilin è nato a Bender, in Moldavia, il 12 febbraio del 1980. Di origini siberiane, Nicolai Lilin, fino all’età di diciotto anni, ha vissuto in Transnistria, una regione indipendente, non riconosciuta a livello internazionale, facente parte ufficialmente della Repubblica di Moldavia. Ha prestato servizio nell’esercito russo e ha combattuto la guerra in Cecenia. Nel 2003 si è trasferito in Italia. E’ sposato con un’italiana e ha una figlia. Il suo esordio nella narrativa è avvenuto nel 2009, con il romanzo dal titolo “ Educazione siberiana”, dove racconta la vita nelle comunità criminali di origine siberiana della Transnistria. Il romanzo ha avuto un enorme successo, ed ha avuto una trasposizione cinematografica con la regia di Gabriele Salvatores. Il suo secondo romanzo è de 2010 e si intitola “ Caduta libera”, nel quale racconta l’esperienza di guerra in Cecenia, mentre nel romanzo 2 Il respiro del buio” (2011 racconta le difficoltà incontrate nel reinserirsi nella società al termine della guerra. Il suo quarto romanzo è del 2012 e si intitola “ Storie sulla pelle”, opera incentrata sui tatuaggi siberiani. A partire dal 2010 Nicolai Lilin vive e lavora a Milano, accanto all’attività di scrittore, collabora con alcune testate giornalistiche e gestisce il Kolima Contemporary Culture, un centro di disegno e tatuaggio siberiano.  Voto medio del prodotto:   (4 di 5 su 1 recensione) Un'altra realtà, di E. Procaccini - leggi tutte le sue.
• Narrativa italiana Moderna e contemporanea (dopo il 1945)  Il respiro del buio comincia con un viaggio in treno, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l'ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per il protagonista la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che arriva alla stazione di Bender, e un'altra è la città che lo accoglie: identica a un primo sguardo, eppure diversa. Rinchiuso nel suo appartamento, solo con le sue armi importate illegalmente dalla Cecenia, Nicolai vive il suo dopoguerra di solitudine, ansia, paura. E, soprattutto, odia. Odia gli edifici, le strade, l'umanità pacifica che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civiltà. Per provare a fare i conti con le atrocità subite e commesse, decide allora di intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l'unico ritorno possibile: la Siberia. Immerso nella natura, nel silenzio, guidato dalla saggezza del nonno, sembra trovare una vita semplice e quieta. Ma un passato così pesante non si cancella con il silenzio, e neppure con la determinazione, e quella che sembra una possibilità di riscatto può rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. Così, può succedere che un impiego in una ditta di sicurezza privata a San Pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, più nascosta e apparentemente meno violenta rispetto a quella combattuta in divisa, eppure, se è possibile, ancora più pericolosa. Una guerra che fa le sue vittime nelle strade e nelle piazze. Tra complotti e tradimenti, attentati e amori impossibili, violenze atroci e sorprendenti accensioni ironiche, Nicolai Lilin ci regala quello che tra i suoi romanzi, forse, più lo rappresenta. Il respiro del buio comincia con un viaggio, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l’ingresso in una.
Il respiro del buio comincia con un viaggio, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l'ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per Nicolai la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che scende dal treno, e anche la città che lo accoglie ha ormai rinunciato alla propria identità per inchinarsi ai Il respiro del buio comincia con un viaggio, alcune centinaia di chilometri che sanciscono l'ingresso in una nuova vita. Il servizio militare in Cecenia è finito, è tempo di tornare, ma per Nicolai la parola ritorno ha perso significato. È un altro uomo quello che scende dal treno, e anche la città che lo accoglie ha ormai rinunciato alla propria identità per inchinarsi ai miti d' Occidente. Rinchiuso nel suo appartamento, circondato dalle armi importate illegalmente dalla Cecenia, Nicolai attraversa un «dopoguerra» privatissimo e feroce: all'indifferenza muta che gli riserva il suo Paese, non trova altra risposta che l'odio. Odia gli edifici, le strade, l'umanità «pacifica» che gli appare fasulla, intollerabile nella sua pretesa di civiltà. Per provare a fare i conti con le atrocità subite e commesse, decide d'intraprendere un nuovo viaggio, verso il luogo che rappresenta l'unico ritorno possibile: la Siberia. In questa terra che sa essere per lui spietata e materna, guidato da un nonno che vive in perfetto equilibrio tra asprezza e incantato stupore, Nicolai sembra ritrovare il desiderio di una vita comune. Ma non basta certo il silenzio a cancellare un passato così ingombrante, e neppure serve la determinazione, perché quella che si offre come una possibilità di riscatto può rivelarsi in ogni momento una trappola che inverte la corsa e riporta al punto di partenza. Così può succedere che un impiego in un'agenzia di sicurezza privata a San Pietroburgo si trasformi in una nuova guerra, più nascosta e.

© 2014-2016 towngoldflexlad.5v.pl